La legge svizzera e le sue condizioni di applicazione

Vari fattori hanno un ruolo importante, dal punto di vista legale, in materia di suicidio assistito in Svizzera.

  1. Il codice penale svizzero consente il suicidio assistito, purché il movente non sia di stampo egoista.
  2. Coloro che aiutano una persona a morire non devono necessariamente essere dei medici. Chiunque può aiutare se le loro motivazioni sono altruistiche.

Inoltre, secondo le leggi svizzere, la persona che richiede assistenza per morire deve:

  1. possedere capacità decisionale
  2. avere il “controllo” o “la proprietà dell’azione” sulla loro morte (“Tatherrschaft” in tedesco). (Vedi art. 115 StGB del codice penale svizzero e decisione del Tribunale federale svizzero BGE 133 I 58)

Il primo criterio significa che una persona deve essere lucida e capace di intendere e di volere. Mentre si presume che coloro che inoltrano una richiesta a Pegasos abbiano buone capacità decisionali, se è presente una diagnosi di una condizione neurologica o di malattia mentale, sarà necessario un consulto con lo psichiatra di Pegasos.

L’interpretazione legale del secondo criterio fa sì che il gesto “finale”, cioè l’attivazione di un pulsante o il portare un bicchiere alla bocca, debba essere compiuto dalla persona che desidera morire . Questo è ciò che rende una morte presso Pegasos una morte assistita volontaria (MAV), piuttosto che un’eutanasia gestita da un medico.

Anche se presso Pegasos si eseguono MAV tramite infusione intravenosa e anche se sarà un medico a inserire l’ago nella vena della persona, sarà la persona stessa che dovrà attivare il meccanismo che farà scorrere la sostanza letale.

Per i casi di importanti impedimenti di movimento, Pegasos ha sviluppato un ingenioso apparecchio con cui è possibile attivare il meccanismo con un semplici, lievi gesti.